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La politica riberese continua a dimostrare la sua assoluta insensibilità verso i temi ambientali. Perchè Pace non firma la petizione di Greenpeace?

“Dobbiamo purtroppo costatare che la politica riberese continua a dimostrare la sua assoluta insensibilità verso i temi ambientali. Il sindaco Pace è al corrente che ci sono compagnie petrolifere che hanno ottenuto 11 permessi per cercare idrocarburi lungo le nostre coste, e che altri 18 sono in fase di valutazione? L’associazione ambientalista Greenpeace, con l’iniziativa “U mari nun si spirtusa”,  ha chiesto a tutti i comuni interessati di firmare un  appello rivolto al Ministero dell’Ambiente per bloccare le trivelle nel Canale e proteggere gli ecosistemi marini di tutte le nostre coste. Nella nostra provincia si sono subito mobilitati i sindaci di Sciacca, Siculiana, Realmonte, Agrigento e Licata, mentre nessuna risposta ufficiale sarebbe ancora arrivata dal sindaco di Ribera. I rischi di questa corsa all’oro nero sono inaccettabili non solo per l’ambiente, ma per l’economia e per il benessere di tutte le comunità che vivono sulle coste siciliane, e per questo chiediamo al Sindaco Pace e agli altri sindaci di dire no alle trivellazioni lungo le nostre coste, e di portare avanti le necessarie iniziative atte a scongiurare questo pericolo.

Non solo!! Abbiamo appreso che lo scorso 19 luglio la Corte di Giustizia delle Comunità Europee ha condannato l’Italia, con una sanzione che va fino a 700 mila euro per ogni giorno di ritardo, per non aver adempiuto alla direttiva 91/271/CEE relativa al trattamento delle acque reflue. La direttiva stabilisce che tutti i comuni, entro il 31 dicembre 2000, dovevano provvedere alla costruzione delle opere necessarie per sottoporre le acque reflue, ossia le acque immesse nella rete fognaria, ad un trattamento secondario consistente in un processo che in genere comporta il trattamento biologico con sedimentazioni secondarie. Quindi dopo la depurazione le acque non possono essere scaricate immediatamente nelle acque recipienti (fiumi, laghi ecc.) senza prima essere sottoposte a questo ulteriore trattamento. Lo scopo della norma è quello di evitare ripercussioni negative sull’ambiente, dovute allo scarico di acque reflue urbane trattate in modo insufficiente. Ebbene, tra la lista dei comuni inadempienti la Corte cita anche Ribera e altre città agrigentine tra cui Sciacca, Favara, Porto Empedocle, Palma di Montechiaro e Agrigento. Chiediamo allora al sindaco Pace se, nelle more, la nostra città si è dotata di un impianto per l’ulteriore trattamento delle acque reflue, e in caso contrario di fare quanto necessario per garantire il rispetto del diritto comunitario, anche al fine di evitare eventuali azioni risarcitorie da parte dello Stato centrale contro il nostro comune. Vogliamo infine rinnovare l’appello al Sindaco Pace affinché a Ribera possa finalmente istituirsi la commissione salute e ambiente, con lo scopo di vigilare a tutela del cittadino e dell’ambiente che lo circonda, e che oggi è quanto mai necessaria alla luce delle recenti notizie che danno come non scongiurata la costruzione della centrale a biomasse in contrada Castellana a Ribera”.

Il Consiglio Direttivo – Associazione “SOS Democrazia”

Comune di Ribera. Che fine ha fatto la Commissione “Salute e Ambiente” proposta da SOS Democrazia?

Municipio Ribera

Il 9 febbraio 2011 abbiamo protocollato, presso gli uffici del comune di Ribera, la proposta di istituzione di una commissione “Salute e Ambiente”. La richiesta era indirizzata al Sindaco, al PresidCarmelo Paceente del Consiglio ed al Segretario comunale. Dopo quattro mesi nessuno dei destinatari della missiva ha ritenuto opportuno concedere una risposta. Eppure il Sindaco, durante la trasmissione la “Giostra” sulla centrale a biomasse, si era dichiarato pubblicamente favorevole alla proposta e ci aveva invitato a presentarla in fretta.

Adesso come mai questa reticenza? Chi nel palazzo comunale non vuole che la città si doti di questo innovativo strumento?

La commissione “Salute e Ambiente”, secondo il regolamento da noi redatto, avrebbe una funzione consultiva e sarebbe composta da consiglieri comunali e rappresentanti delle associazioni operanti nei settori di competenza.

Forse la presenza delle associazioni “ambientaliste”e di difesa della “salute” in una commissione comunale “consultiva” infastidisce qualche raffinato manovratore? O forse i signori della politica reputano la nostra proposta inutile? Ce lo dicano. Noi riteniamo che sia vero il contrario.

InquinamentoLa commissione sarebbe competente ad esercitare azioni concrete per la tutela della salute pubblica, il rispetto della natura e dell’ambiente, operare affinché si realizzi un costante controllo rispetto ai pericoli di inquinamento delle acque, del suolo e dell’atmosfera, effettuare monitoraggi ambientali, promuovere iniziative nei confronti delle attività inquinanti e/o nocivi alla salute, effettuare valutazioni epidemiologiche sia in generale che in relazione a specifiche emissioni inquinanti valutando i probabili effetti sulla salute della cittadinanza, eseguire censimenti di discariche, siti degradati e/o inquinati o a rischio inquinamento, promuove iniziative di informazione rivolte ai cittadini, ecc.

In pratica di proiettare la città in una dimensione moderna e sostenibile, di favorire la più ampia partecipazione al controllo ambientale e alla salvaguardia della salute pubblica, di capire che aria respiriamo, di valutare l’incidenza effettiva di alcune malattie, di capire di cosa moriamo e perché nella nostra provincia non è stato ancora istituito il registro nazionale dei tumori, di osservare il colore dell’acqua dei nostri fumi 365 giorni l’anno… e di tante altre cose.

Ai nostri amministratori però queste cose sembra non interessino. Loro preferiscono azzannarsi per le poltrone. Sempre per il “bene” della città.

L’Associazione “SOS Democrazia”

 (Pubblicato sul quindicinale NovantaDue016, n°7 – 15  giugno 2011)

Il primo anno di “S.O.S Democrazia”

Striscione SOS Democrazia

E’ già trascorso un anno dalle ultime elezioni comunali, quando un gruppo di cittadini riberesi, costituitisi in comitato, si sono resi protagonisti di una singolare azione a difesa delle regole democratiche violate dalla presentazione di una lista civetta collegata ad un candidato fantoccio. Subito dopo il comitato si è trasformato in una combattiva Associazione che ha messo in cantiere una serie di iniziative importanti suscitando l’interesse di molti osservatori.

Pino Di Lucia, può spiegarci come è iniziato tutto?
Il ritrovarsi in silenzio dietro uno striscione è stato un messaggio di una forza devastante. Da solo è riuscito, più di mille voci, ad alzare un urlo di protesta contro chi con arroganza e prepotenza avrebbe da lì a poco privato i riberesi di un diritto inviolabile. Questa esperienza, ci ha reso consapevoli della nostra voglia di impegnarci seriamente per il miglioramento della nostra comunità.

Poi cosa è successo?
Costituitici in Associazione ci siamo subito impegnati al raggiungimento di importanti obiettivi. In primis nel campo della promozione della legalità e della cultura antimafia dando vita alla prima edizione del “Ribera Social Forum” dal titolo “Educare alla legalità”. Ritengo sia imprescindibile che le giovani generazioni vengano sensibilizzate ed indirizzate verso un sentimento di ripudio della logica mafiosa che ancora oggi rappresenta un freno al rilancio economico e sociale della nostra terra. La manifestazione ha rappresentato un importante momento di crescita, un’occasione di scambio, confronto e condivisione di esperienze e testimonianze ed ha visto la partecipazione di nomi illustri della società civile, della cultura, del giornalismo d’inchiesta, dell’antiracket e delle istituzioni.

Gaetano Montalbano, l’associazione ha svolto un ruolo importante nella vicenda della centrale a biomassa.
Si, abbiamo studiato la materia e ci siamo resi conto che quell’ impianto avrebbe avuto un impatto negativo sulla comunità riberese. Le nostre “10 domande”, alle quali l’imprenditore non ha voluto rispondere, sono state il vero punto di partenza di una riflessione collettiva che a poco a poco si è trasformata in un grande movimento di protesta. Le successive relazioni del CNR e dell’Università di Palermo hanno confermato la fondatezza dei nostri dubbi. Non solo!! In data 9 febbraio 2011, abbiamo protocollato una proposta per l’istituzione di una Commissione Salute e Ambiente allegando il regolamento da noi redatto. La Commissione avrebbe il compito di esercitare azioni concrete per la tutela della salute, il rispetto della natura e dell’ambiente, monitoraggi ambientali, promuovere iniziative nei confronti delle attività inquinanti e/o nocivi alla salute, iniziative di informazione, ecc. Un modo per favorire la più ampia partecipazione al controllo ambientale e alla salvaguardia della salute pubblica. E’ molto triste però constatare che ad oggi tutto è rimasto “carta morta”. Probabilmente giace sulla scrivania del Sindaco.

Rosamaria Tornambè, Teresa Leo, potete dirci quali altre iniziative avete portato avanti?
“SOS Democrazia”, facendo uso di una norma dello statuto comunale, ha promosso la presentazione di due interrogazioni popolari al sindaco su problematiche di particolare importanza civile e morale: la rappresentanza femminile all’interno della Giunta Comunale e l’assegnazione dei beni confiscati alla mafia da parte del comune. L’associazione è scesa in campo anche a difesa del diritto alla salute quando le risposte date dalla politica agli utenti del distretto sanitario riberese non sono apparse soddisfacenti. L’Ospedale F.lli Parlapiano è un punto di riferimento irrinunciabile per l’intero comprensorio, grazie alla professionalità dei medici e degli operatori sanitari, ed è indegno vederlo declassato a poco più di un pronto soccorso.

Michele Triolo, è ritornato d’attualità il tema delle bollette pazze e della gestione pubblica dell’acqua, qual’é la vostra posizione?
La nostra associazione ha espresso forti critiche nei confronti della gestione della Girgenti Acque, quando numerosi cittadini si sono visti recapitare bollette particolarmente esose, e abbiamo chiesto un intervento urgente del Sindaco affinché le bollette venissero rimodulate. Non solo!! Ci hanno riferito che il gestore del servizio idrico comunale non darebbe indicazioni precise agli utenti che intendono presentare reclamo contro le bollette pazze, e per questo motivo l’associazione ha predisposto un modulo che può essere scaricato dal nostro sito da tutti coloro che ne abbiano bisogno. Sono anche queste le ragioni che ci hanno spinto a spenderci in vista dei referendum del 12 e 13 giugno, organizzando dei banchetti in piazza, allo scopo di informare i cittadini sulla necessità di recarsi a votare e scegliere la gestione pubblica dell’acqua, per fermare il progetto nucleare del governo e affermare con forza che la legge è uguale per tutti cancellando finalmente la vergognosa norma sul legittimo impedimento.

Filippo Giuffrida, chi volesse avere informazioni maggiori sulle vostre iniziative cosa deve fare?
“SOS Democrazia” ha puntato molto sulla comunicazione fin dalla sua nascita, quando con ironia ha denunciato il caso del candidato “fantoccio”, riscuotendo un successo incredibile. Subito dopo abbiamo messo in rete il nostro sito internet www.sosdemocrazia.wordpress.com, dove pubblichiamo i comunicati stampa, i video, le foto, le interviste e tutte le iniziative che portiamo avanti.

(Articolo pubblicato sul quindicinale “Novantadue016”)