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I Sindaci applichino la legge sui beni confiscati alle mafie

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I beni confiscati alle mafie e consegnati ai comuni dell’agrigentino devono essere immediatamente restituiti alla collettività. I Sindaci si attivino immediatamente. La legge parla chiaro, entro un anno dalla consegna, i beni devono essere affidati alle associazioni o utilizzati direttamente dai comuni. Nei casi di inerzia e omissione l’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata nomina un commissario con poteri sostitutivi o provvede alla revoca della consegna agli enti locali.

A Ribera, ad esempio, 10 ettari di terreno di origine mafiosa sono stati lasciati in stato di abbandono per anni dagli amministratori locali ed è stato necessario denunciare la situazione alle autorità competenti per ottenere un bando. Una inerzia insopportabile.

Effettueremo un monitoraggio su tutti i comuni della nostra provincia, da Sciacca a Licata, da Canicattì a Siculiana, da Agrigento a Sant’Angelo Muxaro, chiedendo l’immediata l’applicazione della legge. Solo in questo modo si potrà consentire la restituzione alla società civile di quanto sottratto, con la violenza e l’arroganza, dalle organizzazioni mafiose.

Tali beni possono rappresentare una occasione di sviluppo e di lavoro per i tanti giovani volenterosi della nostra provincia e il segno distintivo di una terra che si ribella alle mafie.

 

Gaetano Montalbano           “Megafono – Lista Crocetta” provinciale

Gaetano Alessi                   “Ad est”

Pellegrino Di Lucia              “S.O.S Democrazia”

Mario Di Giovanna               “AltraSciacca”

Ignazio Cutrò                       Antiracket  “Libere Terre”

Paolo Mandracchia              “Sel – Sinistra Ecologia e Libertà” provinciale

Progetti su beni confiscati alla mafia: Comune di Ribera ultimo a zero punti

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L’amministrazione Pace continua a seminare disastri ed a collezionare figuracce. Il comune di Ribera ha partecipato ad un bando pubblico per la riqualificazione e la riconversione dei beni confiscati alla mafia. Ad annunciare trionfalmente la presentazione di un progetto era stato il Sindaco Carmelo Pace con uno dei soliti comunicati propagandistici inviata alla stampa. Peccato che il progetto elaborato dal nostro comune intitolato “Radio libera Ribera” non sia stato ammesso. Non solo. E’ risultato l’ultimo dei 33 progetti presentati con lo stratosferico punteggio di ZERO. La graduatoria è visibile sul sito del Dipartimento regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro. La città di Ribera quindi quasi certamente perderà il contributo di 99.788,26 euro che avrebbe permesso di riqualificare l’immobile di Seccagrande al momento in uso ai Vigili Urbani. 

Il Sindaco Pace, nonostante le nostre sollecitazioni, i dibattiti ed i convegni da noi organizzati sul tema dei beni confiscati alla mafia, si è limitato alle parole, anzi ai soliti comunicati. Intanto, tra una nota stampa del Sindaco Pace e un progetto da zero punti, i quasi 100 ettari di terreni confiscati e assegnati al comune di Ribera rimangono abbandonati così come gli altri immobili che si trovano nel territorio comunale. Beni che potrebbero essere riqualificati creando ricchezza per il territorio e decine di nuovi posti di lavoro. Cosa che altri comuni siciliani virtuosi già fanno da anni con risultati molto positivi.

Il Consiglio Direttivo – Associazione “S.O.S Democrazia”

Progetti su beni confiscati alla mafia. Ribera ultimo a zero punti

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Quanta indifferenza!!

Quanta indifferenza!!

“Dramma della solitudine”. “Malati e soli, muoiono senza potersi aiutare”. Sono questi i titoli che quasi tutti i giornali locali, regionali e nazionali hanno dato alla notizia dei due coniugi trovati morti, ieri sera, nella loro abitazione di via gullo a Ribera. E’ un fatto tristissimo, che colpisce noi e tutta la città. Ci sentiamo di dire solo due parole: “quanta indifferenza”!!