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Referendum 2011. Gli appelli al voto di Riberesi e non raccolti da “S.O.S. Democrazia”

Quattro “SI” in favore della democrazia

Referendum 2011

Il 12 e 13 giugno circa 50 milioni di italiani saranno chiamati alle urne per esprimere la propria volontà in merito a 4 quesiti fondamentali riguardanti l’acqua pubblica, il nucleare e il legittimo impedimento. La campagna referendaria è iniziata da settimane ma è triste accorgersi che di referendum se ne parli pochissimo, e non solo a livello nazionale. Anche localmente notiamo la colpevole assenza di una presa di posizione netta della politica. A Ribera tutto tace: Sindaco, Amministrazione Comunale e Consiglio Comunale rimangono inerti e silenti. Cosa diversa è avvenuta ad esempio a Menfi, Bivona e Burgio dove gli amministratori si sono schierati apertamente per il “Si” all’acqua pubblica.

Alla luce di tale oscurantismo politco-mediatico, l’Associazione “S.O.S Democrazia” concentrerà ogni sforzo al fine di promuovere una campagna informativa tesa a sensibilizzare i cittadini sull’importanza decisiva, per il territorio, della battaglia referendaria. Saremo in piazza con un gazebo ad informare con un unico obiettivo: condividere con la gente la scelta di votare 4 “SI” ai quesiti referendari e strappare il velo di silenzio impostoci dal Governo nazionale.

Il primo quesito chiede l’abrogazione dell’art. 23 bis del “Decreto Ronchi”. Tale norma impone a tutti i comuni di mettere sul mercato – entro il 31 dicembre del 2011 – la gestione dei servizi idrici e stabilisce come modalità ordinarie di gestione di tali servizi l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o cessione di almeno il 40% del pacchetto azionario delle aziende pubbliche. In tal modo l’acqua, bene pubblico, finirà nelle mani di 2 o 3 grandi multinazionali.

Il secondo quesito chiede l’abrogazione del D. Lgs n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla parte relativa all’adeguatezza della remunerazione del capitale investito con i quali l’acqua è stata definita un servizio “pubblico di rilevanza economica”, cioè una “merce”. Poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di immediata concretezza. Tale norma, infatti, consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricandSos Democraziao sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio. “S.O.S Democrazia” ritiene che “l’accesso all’acqua potabile” sia da considerare un “diritto umano fondamentale” e un “bene comune” essenziale. Votare “Si” significa decidere che l’acqua rimanga un bene collettivo e nessuno possa appropriarsene o specularci traendone profitti.

Il terzo quesito chiede l’abrogazione di norme che prevedono la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. “S.O.S Democrazia” considera il nucleare una tecnologia pericolosa. I disastri di Chernobyl e Fukushima testimoniano la gravità e le conseguenze incontrollabili degli incidenti nucleari. Gli impianti nucleari emettono radioattività anche senza incidenti, i bambini che abitano vicino alle centrali corrono maggiori rischi di contrarre la leucemia, l’agricoltura e il turismo rischiano di essere pesantemente penalizzati, le scorie sono molto pericolose e restano radioattive per decine di migliaia di anni e non esiste al mondo un deposito definitivo per smaltirle in sicurezza, l’uranio (materia prima in via di esaurimento) deve essere importato.

Votare “Si” contro il nucleare significa rivendicare il diritto alla salute, difendere i territori dalla devastazione e fermare l’ennesimo business costruito sulla pelle della gente.

Il quarto quesito chiede l’abrogazione della legge 7 aprile 2010, n.. 51 in materia di “legittimo impedimento” del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale. Si tratta di una norma da collocare tra le numerose leggi “ad personam” che, dal 1994 ad oggi, sono state varate dalla maggioranza di centro-destra al solo scopo di favorire le posizioni processuali del premier Silvio Berlusconi, delle sue aziende e dei suoi collaboratori. ”S.O.S Democrazia” ritiene doveroso votare “SI”. Il popolo italiano ha una grande occasione per affermare, democraticamente e dal basso, che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge e che nell’ordinamento giuridico italiano non esistono zone d’ombra.

La battaglia è ancora tutta da giocare: raggiungere il quorum non sarà facile. C’è bisogno dell’aiuto di tutti. E’ necessario coinvolgere gli amici, i familiari, i colleghi di lavoro e raccontare loro che il nucleare è un incubo dal quale altri paesi vogliono uscire, un’energia obsoleta, costosa e soprattutto pericolosa; che il legittimo impedimento è una norma che limita il principio di uguaglianza e che abrogarla significa ripristinare una fondamentale regola democratica “saltata” per garantire all’attuale Presidente del Consiglio una sostanziale impunità rendendo impossibile processarlo; che l’acqua è un bene primario collettivo e non dobbiamo permettere che ci venga scippata.

Per questo e per altre mille buone ragioni bisogna lavorare insieme per convincere gli italiani ad andare alle urne, consapevoli che, in questo particolare momento, il referendum rappresenta, forse, l’unico mezzo a disposizione dei cittadini per cambiare davvero le cose. Allora se sei per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per un futuro più pulito, più sicuro e senza nucleare; se sei per un’Italia dove la giustizia sia davvero uguale per tutti; per un Paese libero e democratico, fai sentire la tua voce!

Unisciti a noi in questa grande battaglia di civiltà.

L’Associazione “SOS Democrazia”

 (Pubblicato sul quindicinale NovantaDue016, n°6 – 1 giugno 2011)

Referendum 2011. Gli appelli di Prodi e Vergassola raccolti da “SOS Democrazia”