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Centrale a Biomassa: soddisfatti ma non abbasseremo la guardia

Regione Siciliana logoL’Associazione “SOS Democrazia” di Ribera esprime la propria soddisfazione per la decisione assunta dall’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, volta alla “eliminazione dal mondo giuridico” dell’atto con cui la società “Carmelo Palermo Olii”, appena un anno fa, era stata autorizzata alla costruzione di una centrale elettrica alimentata a biomassa liquida a Ribera in contrada Castellana.

QCentrale biomasseuesto grande successo si deve al grande movimento di protesta riberese, di cui SOS Democrazia è stata la prima protagonista quando, invano, ha rivolto le ormai famose 10 domande all’imprenditore Palermo, e che hanno trovato le dovute risposte nelle relazioni e ricerche del CNR e dell’Università degli Studi di Palermo.

Invitiamo tutte le istituzioni, le associazioni, i comitati e la società civile a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda che dovrebbe concludersi tra meno di un mese. Noi di SOS Democrazia vigileremo costantemente come abbiamo fatto fino ad oggi.

L’Associazione “SOS Democrazia”

Il documento stilato dal Consiglio Comunale straordinario e aperto sulla centrale a biomassa di Ribera

Comune Ribera

All’Assessore Regionale dell’Energia e dei Servizi di  pubblica utilità
e per conoscenza :
Al Presidente della Regione siciliana
Al Ministro per l’ambiente
A S.E. Il Prefetto di Agrigento
All’Arpa

Con il Decreto n. 106 dell’Assessore Regionale all’Energia emanato in data 31/3/2010 è stata autorizzata la costruzione di un impianto per la produzione di energia alimentato a biomassa liquida di tipo cogenerativo della potenza di 18,118 MWt e del suo cavidotto aereo di collegamento in Contrada Castellana in territorio di Ribera. La notizia della possibile realizzazione del suddetto impianto ha generato nella popolazione di Ribera manifesta preoccupazione ed una reazione che si è espressa in varie forme e in varie sedi. Nel corso del consiglio comunale aperto svoltosi a Ribera il 29 ottobre ultimo scorso si sono susseguiti interventi di parlamentari, pubblici amministratori, rappresentanti di categorie, forze sindacali, associazioni socio-politiche e cittadini, che all’unanimità e con chiarezza hanno manifestato aperto dissenso nei confronti della possibile realizzazione dell’impianto in oggetto, che rappresenterebbe la pietra tombale dell’economia non solo riberese, ma di una vasta zona interessata, che sta puntando sull’agricoltura biologica e sul turismo paesaggistico e culturale. Sono state inoltre manifestate pesanti e motivate preoccupazioni relativamente alla salute pubblica e al rispetto dell’ambiente. Il consiglio comunale chiede a codesto rispettabile assessorato una rivalutazione attenta del procedimento che ha portato alla emanazione del decreto in oggetto e, qualora si ravvisassero gli elementi, chiede la revoca del decreto per motivi di pubblico interesse, come previsto dall’art. 5. Si chiede inoltre un incontro tra una delegazione del comune di Ribera e il signor assessore per più dettagliatamente esporre la delicata questione.